suonala ancora, sam
essere me stessa dalla seconda volta in poi è la mia ragione di vita.
ho moltissime forme, vengo coinvolta in continuazione da tutti. i monaci tibetani e quasi tutti i religiosi mi ritengono l’essenza della preghiera, il veicolo tramite il quale l’uomo si confronta con il trascendente, con l’inarrivabile.
anche i bambini nelle scuole; l’impossibile immenso compito del crescere si basa su di me, 10, 100, 1000 volte. conosco il sussulto fratricida dell’arma, i gesti dell’amore, l’esortazione, l’errore, la ripresa, il conseguimento, la disperazione.
sono umana, ma umana non è la mia natura. nella mia ineluttabile necessità rifletto l’inutilità di quanto è stato fatto in precedenza, poche cose gli umani odiano come la consapevolezza dello spreco del tempo; unica e sola risorsa di cui dispongono, e per giunta così limitata.
sono la garanzia che per superare l’adesso non puoi farlo che dimenticando il prima.
amami, la sensazione di immobilità che so dare è l’unica cosa dinamica che esista
amami, ma soprattutto
amami di nuovo
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